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Gli Interi Postali privati o Repiquage |
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Interi postali privati tematici
Fabio Bisogno 31.10.2022
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Può capitare di venire in possesso di qualche intero postale che presenta diciture e vignette non reperibili fra
le emissioni ufficiali. Si tratta generalmente di repiquage. Il termine é ripreso dal francese, mentre
gli americani li chiamano cacheted, con il quale si indica la stampa realizzata su un intero postale per iniziativa privata,
dopo il normale acquisto negli uffici postali o nelle rivendite. Italia 1965, cartolina postale privata Assicurazione di volo. Italia 1983, aerogramma con soprastampa privata America's Cup Azzurra. Polonia 1984, cartolina postale con soprastampa privata Secondo Meeting della Società di Cultura Fisica TKKF Pallavolo. Naturalmente esistono alcune eccezioni che sono segnalate nei cataloghi specializzati; per esempio le Cartoline Postali per le Assicurazioni di voli aerei, fornite tramite macchinette distributrici installate nelle sale di attesa degli aeroporti italiani. Tali cartoline erano vendute, inizialmente a Lire 500 che comprendeva anche il costo del contratto assicurativo. Queste cartoline dovevano essere compilate e, per la loro validità assicurativa, dovevano essere inoltrate alla sociatà assicurativa attreverso il servizio postale. Solo una decina di Assicurazioni adottarono tale sistema, per cui sono molto ricercate dai collezionisti. Italia 1965, Cartolina postale privata Assicurazione di volo. Soprastampati IPZS
Una tipologia accolta con favore dai collezionisti e che ha raccolto un discreto
interesse negli anni scorsi è quello degli interi postali sovrastampati dall’I.P.Z.S.. La popolarità è evidentemente
dovuta soprattutto all’opinione dei collezionisti che questi interi siano una produzione semiufficiale delle Poste.
In realtà si tratta di normali repiquage dove l’Istituto Poligrafico della Zecca dello Stato ha agito nella funzione di una
normale tipografia, lavorando per conto di privati. La sigla IPZS – Roma, presente sugli interi soprastampati da
tale Istituto va intesa quindi come una mera indicazione di provenienza, senza i caratteri di ufficialità di quella che
si riscontra negli interi postali ufficiali. Italia 1980, cartolina postale privata IPZS. Ritagli di Interi PostaliI primi collezionisti raccoglievano solo i ritagli del valore postale stampato sull'intero postale, mentre oggi é indispensabile inserire in collezione l’oggetto postale nella sua integrità. Italia, ritagli di Interi Postali usati. Olanda, ritagli di Interi Postali usati. I ritagli di interi postali, sono le impronte di affrancatura stampate sull'intero che, una volta ritagliate sono usate come normali francobolli sulla corrispondenza. L’amministrazione postale italiana, da quando ha realizzato queste carte valori, ha sempre vietato espressamente questo tipo di utilizzo delle impronte. Già il regolamento della Poste del 1890 avvertiva che I francobolli impressi sulle cartoline o sui biglietti, che ne fossero staccati, non sono validi per altri usi. Tale concetto è stato ripreso anche sui successivi regolamenti; infatti il regolamento postale del 1982 confermava che I francobolli impressi sulle cartoline e sui biglietti postali non sono validi per altri usi. Italia 1976, ritaglio di Aerogramma L.110 usato come francobollo su busta.
Nonostante tutti i divieti, questo impiego c’è sempre stato, sia pure in misura saltuaria e molto contenuta, allo scopo di
recuperare il valore di un intero già scritto e poi non utilizzato per posta o di approfittare di un esemplare giunto privo di annullo,
oppure per emergenza, in mancanza di francobolli oppure per scopi filatelici, con l’intento di creare una curiosità postale.
I ritagli d’intero si trovano principalmente usati, anche se in misura abbastanza contenuta ed i tipi coinvolti sono
soprattutto le cartoline e i biglietti postali, meno gli aerogrammi e tutti gli altri tipi. Danimarca 1921, ritaglio di cartolina postale da 5 kr. usato come francobollo su busta.
In genere le poste hanno tollerato questa pratica perché l’uso è sempre stato trascurabile, ma
perché spesso è sfuggito all’occhio dei verificatori postali che avrebbero dovuto provvedere alla tassazione,
operazione che si riscontra raramente. |