I fogli AQ della Repubblica di Venezia
Molto tempo prima del Penny Black di Sir Rowland Hill, esistevano dei particolari interi postali emessi nel 1608 dalla Repubblica di Venezia: sono i fogli lettera AQ,
realizzati su carta filigranata. Al centro del foglio è prestampato il leone alato di San Marco affiancato da una lettera A e da una Q di grandi dimensioni, in alto a sinistra una numerazione progressiva e al disotto un testo prestampato; infine ancora più in basso un messaggio manoscritto.
Il nome deriva dall’indicazione AQe, troncatura della parola latina aquae; infatti, il documento era emesso su istanza dei Savi Esecutori alle Acque, l’amministratore delle
acque lagunari.
Come definito nel decreto istitutivo, si trattava di una lettera pretassata: dacio delli soldi 4 per lettera, sulla quale o all’interno della quale andava inserito il messaggio che si voleva comunicare. Il pagamento dell’importo dovuto è a carico del mittente e l’utenza non era rappresentata da cittadini privati ma da uffici pubblici.
Era in dotazione di tutte le cancellerie delle magistrature dello Stato (ossia nelle segreterie degli uffici pubblici) che, salvo alcune eccezioni, erano obbligate a fruirne per la propria corrispondenza postale, previo il pagamento di quattro soldi, oltre al porto e al dazio.
Questi precursori degli interi postali possono essere utilizzati in molte collezioni tematiche, come: Storia di Venezia, Geografia, Acqua, Felini, Religione, Enti Pubblici, ecc...
Italia 1608, foglio lettera AQ della Repubblica di Venezia.
Il cavallino sardo
La prima emissione
Nel Regno di Sardegna sorse l’idea di porre in vendita della carta da lettera già bollata, in tagli da diverso valore, e concedere alle lettere scritte su questa carta la libertà di circolazione senza altre formalità di registrazione.
Nacque così la Carta Postale Bollata creata con le Regie Patenti delli 7 novembre 1818 e fu messa in vendita il 1° gennaio 1819 con validità fino al 31 dicembre dello stesso anno. Il Regno di Sardegna introduce, così, una carta bollata che poteva essere usata come lettera pagata dal mittente: il Cavallino di Sardegna. Le missive erano affidate a diligenze per l’inoltro a destinazione e spesso sul frontespizio appariva la scritta pronto recapito. Questi cavallini consistono in un doppio foglio con impresso
al centro della prima facciata un genietto che suona il corno su di un cavallo galoppante. Il contrassegno è racchiuso in un contorno diverso per ciascun valore.
Tagli della prima emissione:
15 centesimi con Cavallino racchiuso in tondo;
25 centesimi con Cavallino racchiuso in ovale;
50 centesimi con Cavallino racchiuso in ottagono.
Sono impressi tipograficamente in colore azzurro, all’incirca al mezzo di un mezzo foglio, mediante punzoni in ottone realizzati dall’incisore Amedeo Lavy.
I fogli sono noti con carta filigranata e non filigranata.
Prima emissione dei Cavallini Sardi da c.15, c.25, c.50.
La seconda emissione
La II emissione definitiva, con impressione a secco, su carta bianca recante in filigrana la dicitura Direzione
Generale delle Regie Poste-Corrispondenza autorizzata in corso particolare per pedoni e altre occasioni, con al
centro lo stemma sabaudo. Emessa il 1° gennaio 1820, con i disegni simili all’emissione precedente, ma con un
contorno di perline. Questi fogli ebbero il contrassegno impresso a secco in rilievo mediante punzoni in
acciaio su carta bianca filigranata. Fu usata fino al 1836.
Sia per i Cavallini della prima emissione che per quelli a secco dell’emissione definitiva sono
stati molto ricercati dai collezionisti e vi fu chi pensò a fabbricarli per accontentarli.
Possono essere utilizzati in tematiche come, trasporti, cavallo, musica, storia della posta, ecc...
Attenzione alle falsificazioni e reimpressioni.
Con lettera del 23 febbraio 1875 infatti, il signor Carlo Usigli di Firenze ottenne dalla Direzione
Generale delle Poste, il nulla osta a riprodurre le ristampe dei fogli in questione poiché trattandosi di
oggetti che da lungo tempo sono fuori d’uso, la loro riproduzione non può dar luogo ad alcun inconveniente..
Con buona pace dei collezionisti.
Seconda emissione dei Cavallini Sardi da c.15, c.25, c.50 impressi a secco con contorno di perline.
Wrapper
In filatelia il wrapper è una forma di intero postale utilizzato per il pagamento del costo della consegna di
un giornale o di un periodico. L'involucro è un foglio di carta, abbastanza grande da avvolgere un giornale
piegato o arrotolato, e ha prestampato un francobollo per pagare la tariffa postale.
Alcuni cataloghi e libri specializzati di interi postali, si riferiscono al wrapper come fascia postali che
deriva dal termine francese bandes postale.
USA 1886, wrapper.
Il primo wrapper è stato utilizzato nel 1861 in USA, poi seguito dal New South Wales (1864), North German Confederation (1868), Victoria (1869), Romania (1870), Great Britain (1870), in definitiva oltre 100 nazioni hanno emesso i wrappers.
Germania 1896 e Gran Bretagna 1878: wrapper.
Dal punto di vista prettamente tematico questo materiale rientra nella vasta gamma di collezioni sull’editoria (giornali, riviste, libri, comunicazione). Dopo il primo periodo di emissione le fasce sono state prestampate con il nome del mittente.
In tutte le collezioni tematiche, l'elemento fondamentale è il francobollo
in tutte le sue tipologie, ma oltre ai francobolli, è possibile collezionare ed ultilizzare anche
altri tipi di materiale filatelico.
La filatelia tematica non termina mai! Non ci sono limiti: é dinamica e creativa.
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