Introduzione La tanto decantata serie ordinaria denominata Posta Italiana che avrebbe dovuto essere emessa con una grafica più accattivante e dotata di maggiori elementi di sicurezza non é stata accolta con entusiasmo tanto che nei vari blog che internet offre, ha subito pesanti critiche: la nuova ordinaria é stata proprio bocciata. Probabilmente il soggetto molto semplice rispetto a quelli a cui siamo abituati ha fatto storcere la bocca a molti. Il disegno non pubblicizza nulla del nostro bel Paese e si preoccupa unicamente di inviare un messaggio simbolico infantile e molto diretto. Che una serie ordinaria debba diffondere un'idea simbolica più o meno forte é cosa nota, tanto che tutte le serie ordinarie, in tutto il mondo, sono e sono state un simbolo rappresentativo dello Stato e dei tempi in cui sono state in uso. Per meglio analizzare la nuova ordinaria quale prodotto dei tempi moderni, facciamo un breve escursus sulle ordinarie repubblicane precedenti non tenendo volutamente conto degli alti valori legati a ciascuna di esse per non appesantire troppo la trattazione. La serie Democrazia, di elementi fortemente simbolici per spingere il nostro Paese alla rinascita post-bellica, ne aveva ben sette e tutti molto forti di retorica grafica. Essa ebbe un ruolo molto importante: trasmettere fiducia ed ottimismo nei confronti di uno Stato che voleva rinnovarsi sul piano storico, economico e sociale. La successiva serie Italia al Lavoro vede molto attenuato il valore retorico e vuole mettere in evidenza il lavoro tradizionale delle nostre regioni. Questa serie é un'eloquente messaggio: fare emergere il lavoro della gente comune, onesta, che con il lavoro trasmette la vera libertà della democrazia. Torniamo ad un valore più simbolico con la Siracusana la cui testa rappresenta il volto mediterraneo della ninfa Aretusa, ripreso da una moneta (tetradramma) di Siracusa del IV secolo a.C. E' la prima serie ordinaria con una immagine uguale per tutti i valori conferendo una monotona e piacevole armonia alla serie. Il suo lungo periodo di validità (27 anni) ha portato la testa turrita quasi ad identificarsi con il simbolo delle Poste Italiane. La Michelangiolesca é la prima serie ordinaria che ha avuto una vita in parallelo con un'altra; infatti questa serie viene emessa nel 1961, il sei marzo, giorno in cui Michelangelo Buonarroti é nato a Caprese (AR), ed ha convissuto con la Siracusana per oltre un decennio. Questa serie fu emessa per celebrare il grande poliedrico genio italiano. Le immagini riprodotte furono tutte prese da particolari della Cappella Sistina. La serie é molto gradevole ed ha certamente diffuso un segno dell'arte italiana nel mondo. Con i Castelli d'Italia si é voluto dare un maggior peso alle bellezze turistiche del bel Paese. I castelli, diffusi in tutto lo stivale e nelle isole, hanno permesso di sfornare una serie consistente in numero e differenziata nei valori facciali e, nello stesso tempo, hanno consentito di accontentare i campanilismi di tutte le regioni. I castelli, tutti diversi, sono racchiusi in una cornice comune, ma di colori diversi. Nell'insieme la serie é piacevole. Con la Donna nell'Arte é stata messa ancora una volta in risalto la ricchezza artistica del nostro Paese. Inizialmente pochi valori, aumentati in numero solo dopo la terza emissione in moneta unica (solo euro). Anche questa serie é molto piacevole e mostra un escursus storico delle immagini femminili utilizzate in opere artistiche, ovviamente, italiane. Anche se in ritardo, con questa serie l'Italia ha ripreso l'idea, già adottata in altri paesi europei, di dare un doveroso omaggio alla figura femminile. L'ammodernamento in corso in tutte le poste nazionali della UE ha spinto anche l'Italia a dotarsi di un Corriere Prioritario. L'idea era di fornire un servizio più rapido rispetto alla posta ordinaria. Iniziato in via sperimentale nel 1998, nell'estate del 1999 é entrato definitivamente in attività con l'emissione di un francobollo specifico. La vignetta, che tutti conosciamo, é apparsa subito brutta e poco interessante ed il suo massiccio uso postale l'ha resa ancora meno accetta. Forse non era così necessario usare una semplice P per caratterizzare questi francobolli. Solo nel 2002, con l'emissione di valori differenziati, i "prioritari" (come vengono comunemente chiamati) hanno stimolato per la differenziazione cromatica e, molto più per il loro uso postale differenziato. Diciamo che questa serie si é fatta piacere di più nel crescere anche se il soggetto, purtroppo ancora semplice e diretto, non trasmetteva assolutamente alcun messaggio. Siamo finalmente arrivati, speriamo non in modo noioso, all'ultima ordinaria: Posta Italiana.Come é noto questa serie sostituirà i prioritari e l'aria di mistero con cui era stata annunciata e tenuta segreta per tanto tempo, aveva creato una certa suspance: tutti si aspettavano qualcosa di veramente ben fatto, piacevole e rappresentativo per l'Italia. Bisogna proprio riconoscere che la delusione é stato il sentimento prevalente. Cosa rappresenta e quale informazione si può leggere in questi quattro francobolli? Occorre certo un pò di fantasia per vederci qualcosa, proviamoci insieme: una busta che vola può suggerirci che da quest'anno la consegna della corrispondenza sarà più veloce e più rispondente ai capitolati di Poste Italiane. Ce lo auguriamo tutti, anche se, ad onor del vero, a parte casi non troppo rari, l'Azienda sta cercando veramente di portarsi ai livelli europei. Gli facciamo tanti auguri affinché ci arrivi nel più breve tempo possibile. Altre informazioni non sembra fornirne, a meno che non si voglia intravedere una forma pubblicitario-politica per far risaltare il simbolo di Poste Italiane nel futuro libero mercato europeo. Come sapete infatti, a partire dal 2011 ciascun Paese UE potrà operare postalmente anche nelle altre nazioni dell'Unione. Descrizione della serieIl soggetto: unico con la busta che spicca il volo lasciando una scia tricolore, la scritta Italia, il valore, la scritta Poste italiane e la microscittura racchiusa nelle due targhette che affiancano le parole Poste italiane. La fluorescenza: assente, come nei prioritari. La microscrittura: riempie le due cartelle che affiancano Poste italiane; é composta dalle parole poste italiane ripetute in modo consecutivo su otto righe e tra loro sfalsate senza alcuna regola geometrica. La carta: adesiva non di pregio, semilucida. La fustellatura: identica a quella dei prioritari delle predenti emissioni. La stampa: calcografica a più colori. Gli inchiostri: normali inchiostri da calcografia affiancati da uno speciale inchiostro metallizzato, usato per la busta, leggermente cangiante al variare dell'incidenza della luce. Fig.1 - I quattro francobolli della serie ordinaria Posta Italiana: Eur. 0,60 - 1,40 - 1,50 - 2,00.
Fig.2 - La fluorescenza é assente.
Fig.3 - La microscrittura nella cartella di sinistra. Fig.4 - La microscrittura nella cartella di destra.
Fig.5 - Le scie di colore rosso. Fig.6 - Le scie di colore verde.
Fig.7 - La scritta ITALIA. Fig.8 - La busta che vola.
Per quanto riguarda il soggetto, abbiamo già accennato alla sua semplicità e non vorremo trattarlo ulteriormente proprio perchè l'estetica ha valenze molto soggettive di critica. Lasciamo quindi ai lettori l'ardua sentenza. Passiamo alla tecnica di stampa definita di sicurezza. Come tutti (più o meno) sanno, la calcografia é una tecnica di stampa pregiata che lascia l'inchiostro leggermente in rilievo sulla carta. Giustamente é stata definita di sicurezza perchè é una tecnica anche molto costosa, sia per il procedimento lavorativo, sia per la macchina da stampa. Tanto é che la falsificazione di stampati in calcografia é sempre stata realizzata con tecniche non a rilievo proprio perchè più economiche. Si deve anche aggiungere che la calcografia a più colori é ancora più complessa di quella ad uno o due soli colori. Ricordiamo che i valori calcografici de La Donna nell'Arte stampati a due colori hanno avuto degli strani cloni (donna blu, donna verde, ecc) proprio per alcune difficoltà della loro realizzazione. Quindi avere una macchina che stampa in calcografia a più colori dovrebbe dare sicurezza sulla infalsificabilità dei prodotti stampati. A questo si deve aggiungere anche la microscrittura in calcografia che, effettivamente, é una tecnica all'avanguardia contro le frodi. Tra l'altro ci é stato riferito che la microscrittura sia in effetti un codice leggibile da macchine di controllo. Sarebbe un pò come il codice a barre dei prodotti dei supermercati o quello a punti delle label di Poste Italiane. La tecnica della microscrittura é stata adottata anche per le banconote in euro della UE. I caratteri della microscrittura sono molto piccoli, ma con una semplice lente a 10x é possibile renderla leggibile. Come tutti hanno potuto notare, la lettura ad occhio nudo é impossibile e le targhette sembrano essere riempite da una serie irregolare di tratti e punti. Anche l'inchiostro metallizzato utilizzato per la busta é lo stesso usato per la stampa delle banconote euro di alto taglio. Questo inchiostro metallizzato concentrato, grazie al rilievo prodotto dalla calcografia, cambia leggermente colorazione a seconda della incidenza della luce sul francobollo. Gli inchiostri di questo tipo sono detti anche inchiostri a doppio effetto di colore. Abbiamo fatto una veloce verifica su diversi esemplari ma la variazione é veramente minima. L'effetto cangiante é conferito alla vernice da speciali pigmenti con effetti perlacei. I riflessi perlacei, grazie alla presenza di questi pigmenti, sono caratteristici di altre vernici, anche dorate o argentate. Nulla da aggiungere sul tipo di carta e di fustellatura, sono praticamente identiche a quelle utilizzate per i prioritari che tutti conosciamo. Considerazioni conclusive Questa emissione ha sconcertato un pò tutti ed ognuno di noi avrà certamente qualcosa da ridire. A noi personalmente ha colpito la eccessiva semplicità e la vacuità del disegno, la piattezza del fondo bianco e la scelta dei colori: i valori da 0,60 e da 1,50 euro non sono poi tanto diversi, come pure quelli dei valori da 1,40 e da 2,00 euro. A coppie i colori cambiano per una minima tonalità e possono facilmente ingannare sia l'addetto postale che l'utente. Bisogna riconoscere anche che con questa emissione ci sono sicuramente delle novità: la calcografia (raro uso per una serie ordinaria), la microscrittura e l'inchiostro metallizzato, entrambi utilizzati per la prima volta in filatelia. E' stato molto enfatizzato che questa emissione é praticamente infalsificabile sia per la tecnica di stampa che per i colori metallizzati. Siamo certamente d'accordo con i sostenitori di questa affermazione perchè certamente nessun falsario si doterebbe di una macchina da stampa del costo di qualche milione di euro. Ma dobbiamo però obiettare anche che, da che mondo é mondo, la falsificazione delle carte valori é stata sempre effettuata con mezzi contenuti sfornando solo oggetti simili ma non identici a quelli originali. Tutti i falsi ed anche alcuni falsari sono stati scoperti senza però riuscire ad interrompere definitivamente l'pera di falsificazione. Siamo convinti che nessun addetto postale, con le urgenze di oggi, possa avere il tempo di guardare se il francobollo su una certa busta abbia le microscritture calcografiche o no oppure se il colore della busta sia leggermente cangiante oppure no. Se é vero che la microscrittura sia un codice, il lettore dovrebbe essere applicato alle macchine bollatrici che dovrebbero essere in grado di separare i francobolli senza microscrittura. Sorgono subito però alcune domande: - I lettori automatici sono già in attività? - Quanti ce ne sono sul territorio nazionale? - Tutte le corrispondenze con francobolli non dotati di microscrittura come vengono separate? E come vengono verificate? - E' vero che tutta la corrispondenza già obliterata viene convogliata a Roma e fatta passare attraverso lettori intelligenti? E che da qui poi riparte per le altre destinazioni? Non sappiamo rispondere a queste domande, forse alcune sono anche fantasiose, sappiamo solo che in Italia il sistema meccanizzato per la lavorazione della posta consente di leggere il Codice di Avviamento Postale per la suddivisione delle destinazioni a cui é associato il sistema ottico di rilevamento della fluorescenza per l'obliterazione meccanica. Questo sistema é molto semplice in quanto i francobolli non fluorescenti (prioritari) vengono separati meccanicamente. Ma questa é una storia che si dovrebbe essere conclusa con l'entrata in vigore della tariffa unica prioritaria. Oggi, a quanto pare, c'è un pò di confusione perchè non si capisce come mai si continuino a stampare francobolli commemorativi con fluorescenza distinti da quelli senza in presenza di tariffa unica. Inoltre dai primi risultati in merito alla spedizione di missive con la nuova ordinaria, é risultato che moltissime affrancature non sono state annullate. A Verona, su 100 invii, solo due sono stati annullati con timbro ed uno a penna (grazie al solerte operatore!). Dobbiamo forse pensare che il sistema meccanizzato non legge i nuovi francobolli? Ci auguriamo di essere in una fase di cambiamento anche del sistema meccanizzato di lavorazione della corrispondenza perchè bisogna riconoscere che gliinvii non obliterati sono veramente tanti ed i francobolli in moltissimi casi vengono riutilizzati con evidente e non piccolo danno all'erario. In conclusione bisogna dire che l'automazione italiana per la lavorazione della corrispondenza non sia proprio in linea con gli standard europei. Lo diciamo con un pò di amarezza perchè certamente noi saremmo tra i primi a desiderare un reale ammodernamento dei sistemi postali e non solo e saremmo anche tra i primi a rallegrarci di sapere che la demagogia é stata messa da parte. |